Circolo di Arolo

Lunedì 6 agosto 2012
Stasera, tornando a casa dal lavoro, ho iniziato a chiedermi, come tutte le volte che in cucina è il mio turno, cosa avrei potuto preparare per cena. 
All'improvviso, però, mi sono resa conto che è ancora estate: le giornate sono lunghe e luminose e, anche se ormai siamo tornati dalle ferie da un paio di settimane, sarebbe bello, anzi oserei dire doveroso, continuare a sentirsi in vacanza per un po'. Quindi ho deciso di invitare mio marito a cena: avevo voglia di andare in un bel posticino poco impegnativo e soprattutto in zona, per poter mangiare con tranquillità e senza dover fare troppa strada e mi sono ricordata che diverse persone mi hanno spesso parlato bene del Circolo di Arolo, che è proprio a due passi da casa nostra e che più volte ci ha incuriosito, mentre ci passavamo davanti per andare in spiaggia al lago.
Perciò, dopo aver sorseggiato uno Spritz in terrazza, siamo usciti di casa, impazienti di andare alla scoperta di un nuovo ristorantino da aggiungere eventualmente al nostro carnet e da poter proporre agli amici che vengono a trovarci. 
Non era possibile mangiare fuori, nonostante l'ampia e invitante terrazza con i tavolini e gli ombrelloni, perché nel pomeriggio aveva piovuto; quindi abbiamo fatto il nostro ingresso in un locale davvero molto accogliente, non troppo grande (ci saranno circa 5 o 6 tavoli) e arredato con semplicità e con gusto. Sembrava di trovarsi in una casetta di montagna, con il caminetto (che io già mi immagino acceso, quando ci torneremo nelle fredde serate invernali), gli scaffali pieni di libri e di giochi di società a disposizione degli ospiti, i muri tappezzati di attrezzi agricoli, di foto e anche di simpatici messaggi scritti a mano dagli avventori sulla carta gialla alimentare e un po' grezza dei sottopiatti. Dopo pochi minuti, ci sentivamo già a casa nostra. 
Giulia, la proprietaria, ci ha elencato lo sfizioso menú del giorno e noi abbiamo scelto un "antipasto ciccione" per due persone e due tagliate di manzo con contorno di patate, la mia al sangue e quella di mio marito a cottura media. Da bere, una bottiglia di acqua gasata e una bottiglia di prosecco: nonostante avessimo scelto la carne, abbiamo preferito bere qualcosa di fresco ed estivo.
L'antipasto ciccione era composto da diverse portate adatte alla stagione, nonostante il nome e soprattutto nonostante il contesto, in base ai quali credevamo che ci sarebbero stati proposti salumi e polenta. Cosí, sulla nostra tavola hanno presto iniziato a scorrere uno dopo l'altro piatti freschi ed invitanti: carpaccio di bresaola con zucchine tagliate a fette sottili e insalata verde; insalata di carne con ceci, pomodorini, peperoni e cipolle; insalata di pollo alla Cavour, con insalata verde, sedano a rondelle, patate, uova sode, carote e cipolle; insalata di farro e pomodorini con basilico e menta; mozzarelle in carrozza. Per completare l'antipasto, visto che era eccezionalmente compreso nel menú e nessuno di noi lo aveva mai mangiato, abbiamo chiesto un piccolo assaggio di gazpacho, che, per quanto sicuramente ben cucinato, non rientra nei nostri gusti: l'idea della zuppa fredda continua ad ispirarci poco.
Per finire in bellezza, io sono riuscita a mangiare anche il gelato alla pesca fatto in casa, molto simile ad un semifreddo. 
In conclusione, il biglietto da visita di questo locale, da oggi, entra a far parte ufficialmente del carnet dei nostri ristoranti di fiducia. 
Ne abbiamo apprezzato l'atmosfera casalinga, tranquilla e rilassata, l'affabilità della proprietaria, il menú abbastanza curato e non proprio da "circolino" e il prezzo di conseguenza non basso, ma comunque moderato.

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